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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), IV, 7
 
originale
 
7. Ibi cum singuli derepsissent stipatis artubus, nobis ante ipsas fores loro valido destinatis anum quandam curvatam gravi senio, cui soli salus atque tutela tot numero iuvenum commissa videbatur, sic infesti compellant: "Etiamne tu, busti cadaver extremum et vitae dedecus primum et Orci fastidium solum, sic nobis otiosa domi residens lusitabis nec nostris tam magnis tamque periculosis laboribus solacium de tam sera refectione tribues? Quae diebus ac noctibus nil quicquam rei quam merum saevienti ventri tuo soles aviditer ingurgitare." Tremens ad haec et stridenti vocula pavida sic anus: "At vobis, fortissimi fidelissimeque mei sospitatores iuvenes, adfatim cuncta suavi sapore percocta pulmenta praesto sunt, panis numerosus vinum probe calicibus ecfricatis affluenter immissum et ex more calida tumultuario lavacro vestro praeparata." In fine sermonis huius statim sese devestiunt nudatique et flammae largissimae vapore recreati calidaque perfusi et oleo peruncti mensas dapibus largiter instructas accumbunt.
 
traduzione
 
Dopo averci legati con una robusta correggia davanti all'ingresso i briganti, uno per volta, carponi, si calarono gi? nella caverna e qui cominciarono a prendersela con una vecchia curva e rinsecchita dagli anni che evidentemente doveva essere la persona addetta alle cure e al servizio di tutti quei giovinastri: ?Brutta carogna putrida, sgorbio della natura, schifato anche dall'inferno, ti sei sistemata in questa casa a far niente? Mica ti sogni di farci trovare, dopo tante fatiche e tanti pericoli, qualcosa da mettere sotto i denti. Tu, per?, giorno e notte, te la riempi a garganella quel la tua pancia, di vino.? E quella, tutta tremante e con un filo di voce stridula: ?? tutto pronto, miei bravi giovanotti, miei coraggiosi protettori: pietanze abbondanti e saporite, cotte a puntino, pane in quantit?, vino gi? bell'e versato nei calici scintillanti e, come al solito, c'? anche l'acqua calda per una lavatina alla svelta.? Appena sentirono questo quei giovani, in un batter d'occhio, si spogliarono e tutti nudi si riscaldarono intorno a un gran fuoco, poi si lavarono con l'acqua calda, si unsero con l'olio e, alla fine, si sistemarono intorno a una mensa stracolma di vivande.
 

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